Colore
E volta a volta traversando il bellissimo Piemonte da Torino a Chieri e Asti, o nella valle di Susa o verso Vercelli tra i risi e i prati opulenti, ci vien fatto di scoprire le forme, gli episodi, i ritmi, le cadenze, i colori inventati da Tabusso. E riconsciamo il ciliegio con la scala appoggiata al tronco, il cacciatore pronto sulla quaglia frullante ai margini del granturco o ai limiti del campo, il taglio di un orizzonte, le curve di una collina, la fattura di una casa o di un tetto. Sarebbe così anche se volessimo recuperare in Inghilterra o in Russia quelle situazioni da cui Tabusso ha preso le mosse per alcuni dei suoi quadri più incantati. E ciò anche se i giocatori di bocce della sua Rubiana distesa e raccolta nella morbida conca a ridosso delle grandi montagne, sono parenti molto stretti delle guardie reali di Londra o dei contadini delle pianure di Russia. Piercarlo Santini, dalla presentazione della mostra a Lucca del 1960